Sembra strano, ma questo blog a febbraio 2015 ha compiuto ben dieci anni. Un luogo dove ho fermato su “carta“ e condiviso alcuni dei miei pensieri, molti appunti e molte riflessioni che rileggere oggi fa pensare, ma che nello stesso tempo, aiuta a crescere.

Negli ultimi anni le vicende della vita hanno messo nel mio flusso quotidiano altre priorità, e gli strumenti che la Rete ha partorito in questi anni sono aumentati enormemente. Alcune delle cose che ieri si pubblicavano nei blog, oggi sono storie e frammenti sparsi per gli n social network che usiamo tutti quanti.
Voler recuperare il proprio lifestream distribuito, anche solo come modo di archivio del proprio io non è banale, e di certo non è semplice.
Specie cercando un equilibrio migliore del “donare” i propri pensieri ed i propri dati SOLO agli n intermediari della Rete che esistono oggi.

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Nella giornata di Natale è stato pubblicato il mio primo contributo ad un nascente progetto editoriale, che pare abbia proprio una gran bella squadra, con molti amici: Pionero.it.
La colpa, se di colpa bisogna parlare, è di quel mattacchione di Gigi Cogo.

La schermata del post sul VRM su pionero.it

Il tema è una mia vecchia mania: quella di iniziare a porre l’attenzione sulla catena del valore e sui flussi dei dati, soprattutto quelli indiretti, e sul perchè sia tutto gratis nel Web2.0.
ovvero la moneta di scambio siamo noi.
Basta saperlo, e ricordarselo.
E come molte altre volte, tutto parte da un gran bel post di Luca De Biase.
Verso la visione del VRM:
-> Project VRM

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Come preannunciato da Massimo Marchiori nella mailing list che usa per il corso sulle “Tecnologie Web 2.0”, e che ringrazio di nuovo per l’ospitalità, ho tenuto ieri una lezione alla laurea specialistica in Informatica all’Università di Padova su un tema che sto approfondendo, anche in chiave di rilancio di altri progetti che sembrano fermi e che non lo sono ( Metafora.it per capirci, che sta subendo un profondo cambiamento al suo interno ).
Il tema è stato questo, comunque: Facebook Open Graph, e le sue relazioni con il Semantic Web, con annessi e connessi, tema anche dell’articolo pubblicato su Nova24 del 20 maggio 2010, che si trova anche online nel nuovo sito del Sole24Ore:
-> Il Grafo aperto

Il tema è quanto mai attuale, ed arriverà anche un post in inglese visto l’interesse e l’estrema attualità della vicenda, e la voglia di confrontarsi con la comunità che segue questi temi.

Fare lezione in ogni caso è stato emozionante, e gratificante: studenti davvero in gamba ed interessati, cosa non scontata. Nota: è stata pensata per un pubblico di studenti di informatica, con alcuni concetti impliciti ovviamente.

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento