Da qualche settimana sono ufficialmente il corrispondente italiano del team del nuovo tender della ePSI Platform :)
The ePSI Platform is Europe’s primary platform for community and news around opening up government data for re-use.
E’ il punto centrale di aggregazione sul tema riuso a livello europeo, e serve per facilitare la contaminazione tra tutti gli attori dello scacchiere europeo.
Ovvero, detta in parole povere, dovrei facilitare sia la segnalazione puntuale di tutto quello che accade in Italia sul tema “riuso” dei dati sia raccontare le mosse del movimento Open Data italiano, anche nel suo lato istituzionale. Ed inserire nel flusso della Rete italiana alcuni temi importanti che emergono a livello europeo, per fare divulgazione e cultura sul “riuso”.
Includendo esperti ed attori della comunità, e facendo anche un evento internazionale che sia sul pezzo ( su questo ci torneremo )
Una gran bella sfida, che durerà fino a marzo 2014, parallela al lavoro e a tutti i miei progetti in cantiere.
Tutto questo perchè a marzo 2013 è iniziata la nuova gestione del progetto “ePSI Platform“ da parte dei vincitori del nuovo tender fino al 2015, che sono W3C Espana, la fondazione CTIC spagnola e PAU Education.
Il sito europeo avrà due grossi aggiornamenti tra giugno e ottobre di quest’anno, ed inserirà anche dei gruppi di discussione tematici e diverse altre cosette, che ne miglioreranno l’utilità.
Ci si sta concentrando soprattutto sulla capacità di attrarre maggiormente le comunità esistenti dei vari Paesi europei attorno al tema del riuso, aumentando quel capitale sociale tanto caro anche a Luca De Biase, tra gli altri.
L’acronimo PSI sta per Public Sector Information, che si potrebbe tradurre con “patrimonio informativo del settore pubblico“, ed è un insieme ben più ampio dei soli Open Data ( conta infatti anche tutto il flusso “chiuso” dei dati, quelli che il mondo privato usa da sempre insomma )
Un compito utile per riprendere in mano l’inglese, cosa che non fa mai male. .)
Anche se di questi tempi l’Europa non viene vista poi così bene dagli italiani, è importante fare squadra per capire le sfide che il tema del riuso ci pone davanti, perchè serve andare oltra la moda ed oltre la marketta, anche se a noi italiani non piace vincere facile .)
Serve capire il valore reale del riuso, che qui in Italia, almeno a livello degli Open Data, pone sul tavolo alcune questioni da affrontare, come giustamente le espone Vincenzo su Pionero.it, parlando della necessità di una fase 2 per l’Open Data italiano.
E’ un onore dare il mio contributo, e contribuire a divulgare il tema per renderlo più vicino alla gente, e renderlo oggetto di un maggior senso civico condiviso.
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