Cercando un po’ in giro per la Rete, ho provato a vedere quali vocabolari vengono interpretati correttamente dallo strumento recente di parsing dei dati strutturati di Google, per iniziare a chiarirmi le idee.
Per far comprendere l’argomento ai neofiti, basta ricordarsi di due elementi per quanto riguarda il dato strutturato:
- sintassi: ad oggi ci sono diversi modi per far digerire a Google dei dati strutturati nella propria pagina, ma questo per ora non sembra un problema. La sintassi consigliata è quella dei microdati, una modalità semplificata non ancora standard, nativa della specifica HTML5. L’altra alternativa è usare RDFa ( specie la sua ultima versione RDFa Lite 1.1 ), la stessa sintassi che usa Facebook con lo standard Open Graph. Nella visualizzazione anteprima del tool di Google, vengono mostrate entrambe.
- struttura ( schemi e vocabolari ): è questo l’argomento spinoso, in effetti. Per ora il consiglio da dare è usare tutto quello presente su schema.org
In tutto questo, se volete un ottimo riassunto, SpazioDati ha fatto un video al Tedx di Brera che chiarirà le relazioni tra molti elementi oscuri ( Semantic Web, Linked Data e molto altro ).
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