In breve: Si parla dell’adozione da parte di Facebook dello standard RDFa attraverso l’ Open Graph. Una sintesi di alcuni punti di vista per dare un colpo d’occhio ad uno dei passaggi chiave dell’ adozione del Web of Data e del Semantic Web nei confronti del canale mainstream.
Indice dei contenuti
Per una migliore lettura:
- Premessa e quadro di insieme
- Semantic Web e “like” in RDFa: collegare oggetti e persone oltre alle pagine Web
- Cosa pensa la comunità del Semantic Web di Facebook assieme a RDFa
Premessa e quadro di insieme
Sono emozionato: quello che è successo ha dei notevoli risvolti positivi, per cui io la vedo bene come effetto di insieme.
Se si legge il flusso twitter relativo alla comunità tecnica, si capirà velocemente quanta eccitazione c’è in questi giorni.
-> http://search.twitter.com/search?q=rdfa+facebook (link di ricerca di Twitter che non è più attivo)
Un anno fa Google annunciava l’adozione a suo modo dello standard RDFa per tracciare maggiori metadati e mostrarli direttamente nelle SERP, aggregando valore nei risultati naturali del motore ed accorciando quindi il lavoro di noi poveri utenti nella ricerca delle nostre agognate informazioni.
Un annuncio chiave per mettere in primo piano uno standard del Semantic Web quale RDFa anche per il pubblico di massa.
In Italia si è parlato abbastanza poco della cosa, soprattutto perchè gli effetti nella user esperience di questa dimensione nei confronti dell’utenza comune non sono stati poi molti: Google non ha abilitato in modo massiccio la cosa, per via forse delle scarse considerazioni che ripone nella nostra cultura digitale ( e le cause recenti non è che migliorano la situazione ). E poi non è mai stato chiaro quale fosse la barriera di ingresso per l’inserimento attraverso le Rich Snippets dei siti con i metadati espressi in RDFa.
La scorsa settimana Facebook si è mosso ed ha adottato RDFa in maniera massiccia e molto più evoluta rispetto a Google.
Il Semantic Web è mainstream, in una maniera ancora più evoluta e pronta per essere esposta e spiegata nelle sue potenzialità ad un pubblico vasto ed eterogeneo.
Per capire per bene il quadro, credo sia utile ricondursi parzialmente ad una discussione nata nel blog di Luca De Biase qualche settimana prima, sul concetto di metapiattaforma incentrata sulle conversazioni:
-> Metapiattaforma
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