Sembra che per fare le cose bene occorre molto tempo e determinazione: prima di partire a raffica ad implementare le tecniche che ho descritto per un uso dei tags ci sono ancora un paio di risorse da vedere…

Parlo di SKOS e di altri pareri non meno autorevoli…

Diciamo che questa moda dei tags assieme alla consapevolezza di sfruttare le tecnologie del web semantico stanno impegnando su diversi fronti molti tra gli esperti del settore
guardate PlanetRDF se non ci credete…

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Premessa: altro post tecnico…

Il primo passo e’ passare tutte le info disponibili in forma RDF in modo da poterle caricare nel localstore…

Per fare questo sono partito dall’idea di potenziare l’RSS1 del blog inserendovi anche il modulo che gestisce le tassonomie, cioe’ in pratica i miei tags…

Quindi

tags as taxonomies in a folksonomy

Prendendo spunto chiaramente dal post sui tags ho pensato ad un ID univoco associato ad ogni tag, leggermente diverso da quello discusso:

urn:tag:dagoneye.it/[encodingbase64]

Questo ovviamente perche’ nel mio caso il dominio e’ univoco…

Usando questi URN come Resources dei miei nodi RDF sono in grado di** usare il modello RDF stesso per gestire direttamente i tags, creando qualcosa di veramente mantenibile**…

Qualcosa che vada oltre la lingua in cui e’ scritto il tag, ma che come svantaggio renderebbe l’URL stesso del tag meno leggibile…

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Molti ormai sono abituati ad usare i tags per catalogare in modo piu’ semplice e intuitivo i propri contenuti…

Premessa: questo post prevede la conoscenza di RDF e delle ontologie, almeno a livello teorico, ma puo’ essere uno spunto per quelli curiosi: e’ quindi un post tecnico

Il problema nasce quando i tags iniziano ad essere molti e gestiscono in realta’ un’area della conoscenza, per non parlare delle lingue e dei sinonimi che entrano in gioco…

In breve c’e’ un doppio problema:

  • uno di natura semantica e linguistica: il fatto che io possa usare il tag apple per indicare la ditta mentre un altro possa indicare il frutto e una cosa non del tutto scontata quale la lingua in cui e’ scritto il tag…
  • gestire i sinonimi impliciti per i tags… iniziare a gestirli con il loro significato ed evitare doppie presenze.. esempio tecnologia e tecnologie per indicare la medesima cosa

Partiamo da un caso pratico: questo blog e’ dotato di tags… ma il loro uso e’ limitato e voglio provare a potenziarlo:

  • gestire la lingua e la collisione sintattica
  • avere un backend di RDF che gestisca il tutto

Questo chiaramente in chiave di gestire tutto il sito anche semanticamente, oltre che per i lettori umani ( in forma testuale semplice, quale e’ adesso ).

Il primo passo in effetti e’ trasformare il feed RSS1 ( totalmente RDF ) potenziandolo con il modulo per le taxonomies inserendo appunto i tags locali e le categorie per indicare gia’ nel feed il contesto dei posts… ( questa parte verra’ discussa in un post futuro ).

Il passo successivo e’ usare un datastore RDF locale per salvare in un sol colpo questo RSS potenziato con tutti i posts del blog e creare un cron giornaliero che aggiorni tale datastore.

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento