L’informatica viene vista come una tecnologia imperfetta dai piu’…

visto che la associano ad un computer Win che si pianta proprio sul piu’ bello… che ti riempie di virus, worm e dialer…
ti fa arrivare bollette stratosferiche, ti complica la vita al posto di renderla piu’ semplice…

Il problema in realta’ e’ che non c’e’ informazione sulle cose che usiamo tutti i giorni: per piu’ di un motivo purtroppo…

Proviamo a seguire un articolo di Zeusnews molto interessante a mio parere:

[…]
Me lo chiedo perché mi capita spesso di aiutare parenti, amici e colleghi, gente normalmente più che dotata di buon senso, a disinfestare PC contenenti ogni sorta di spyware, virus, worm, trojan e altre delizie.
Quando spiego come si sono infettati, la risposta più ricorrente è “ma io non sapevo che potesse succedere”.
Il buon senso non può far nullla se non poggia sulla conoscenza.[…]
In altre parole, il messaggio, per quanto semplice, non raggiunge mai il vero destinatario. Non si può pretendere che tutti gli utenti di computer si leggano riviste o siti specialistici: la maggior parte della gente usa il computer per fare qualcosa, per esempio lavorare, non come oggetto fine a se stesso come fanno molti informatici, per cui non trova interessanti le fonti d’informazioni specialistiche.

Ed è qui, secondo me, il nocciolo del problema. Ci stiamo sgolando a parlare di virus a un pubblico che già li conosce, mentre chi non li conosce (ed è quindi più vulnerabile) non può sentirci.
Stampa e TV, i canali che davvero possono arrivare a diffondere capillarmente l’informazione informatica a chi ne ha più bisogno, non se ne occupano seriamente. Oppure la relegano anche loro in programmi specialistici.

[…]
..verso l’informatica rimane una sorta di pudore giornalistico. Si fa finta che non esista, che sia roba per smanettoni. Perché?

A mio avviso ci sono due ragioni fondamentali. Una è l’incompetenza informatica di molti giornalisti, che li induce a non occuparsi del problema per timore di dire stupidaggini (Panerai docet). Ma il compito del giornalista vero (al quale fra l’altro nessuno chiede di essere un tuttologo) è fare da tramite fra il lettore e l’esperto e presentare in termini onesti, semplici e comprensibili ciò che l’esperto spesso dispensa in pillole indigeste (e in questo senso gli informatici devono assumersi la propria abbondante dose di responsabilità).

il giornalista potrebbe contattare gli esperti d’informatica per farsi dare una spiegazione da distillare per il pubblico dei non addetti. Invece non lo fa: contatta di solito Microsoft, che difficilmente darà, per ovvie ragioni aziendali, un quadro completo della situazione e non proporrà soluzioni alternative che non usino i suoi prodotti.

Perché il giornalista si comporta così? Perché qui entra in gioco la seconda ragione.

Spiegare in parole semplici il funzionamento di un virus richiede la precisazione di una verità scomoda: i virus colpiscono soltanto Windows. E Microsoft è un potente inserzionista pubblicitario.

In realta’ sappiamo benissimo che non e’ vero: i virus possono essere potenzialmente su tutto…
ma gli altri sono progettati meglio…

Certo, è tecnicamente possibile creare virus o worm anche per altri sistemi operativi, ma in pratica non succede.
E’ molto più difficile, e non occorre tirare in ballo la scusa stantia che gli utenti Apple o Linux sono pochi: Apple, per esempio, ne ha circa 25 milioni.
Rimane il fatto che per fare informazione corretta, sarebbe necessario specificare sempre che “il virus XY colpisce i sistemi Windows ma non ha effetto su chi usa Mac o Linux”.
Ripetuta infinite volte, questa non diventa più semplice informazione: per Microsoft diventa pubblicità sgradita alla concorrenza. Per cui non si dice.
[…]
In sostanza, i pochi articoli informatici che escono sui giornali sono imbavagliati, volontariamente o involontariamente. Chi avrebbe l’occasione e il diritto-dovere di informare il pubblico non lo fa. Ecco perché i virus più banali continuano a prosperare.

Non c’è nessun giornalista, al di fuori delle testate specialistiche, che se la senta di dire le cose come stanno?
Dobbiamo aspettare come al solito l’ostracizzato Beppe Grillo per darci la sveglia e dire che se volete vivere senza l’ansia dei virus e degli aggiornamenti che vi scassano il computer, potete anche comperare Apple o installare Linux?

Mi trovo particolarmente d’accordo con l’autore e ne condivido appieno le valutazioni: il problema e’ che nell’era della comunicazione siamo a questo punto: non siamo informati veramente…

E la cosa piu’ scandalosa e’ che se io in questo settore me ne rendo conto perche’ me ne intendo, figuriamoci negli altri che non conosco…

L’obbiettivita’ non e’ facile, ma su alcune cose semplificherebbe notevolmente la vita…

Riferimenti:

-> Virus, perché i vecchi trucchi restano i più efficaci

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Un post interessante:

-> Il ritorno dei Mac

[…]
Poi vennero Linux e FreeBSD, e gli hackers - che seguono sempre il più potente sistema operativo in circolazione - si ritrovarono a passare ai computer basati su Intel. Se il design era un fattore importante, si poteva comprare un Thinkpad, che magari non era del tutto repellente - a condizione di staccarne gli adesivi “Intel” e “Microsoft”.

Ecco OS/X, e riecco gli hackers.

[…]
“E allora?”, sento chiedere ai rivenditori, a cui magari potrà non interessare se gli hackers vogliono di nuovo Apple. Quanto sarà grande questo mercato per gli hackers, dopotutto? Certo, è alquanto piccolo, ma è importante in proporzione alla sua grandezza.

Quando si tratta di computer, quello che gli hackers fanno oggi, lo faranno tutti entro dieci anni. Tutta la tecnologia, da Unix alle interfacce grafiche e al web, è diventata popolare prima nei dipartimenti di informatica e laboratori di ricerca, e subito dopo si è diffusa gradualmente al resto del mondo.

Assieme ad alcune considerazioni:

  • e’ innegabile che al momento MacOSX sia il piu’ avanzato sistema operativo disponibile, che unisce un cuore UNIX a modalita’ e interfacce d’uso innovative…
  • in effetti mi trovo d’accordo con quanto detto da Paul Graham: nel mio piccolo cercando info su tale sistema e vedendo nella mia facolta’ il diffondersi di tali macchine sono una prova abb forte ( pensavo fosse una moda, ma poi… )
  • tranne pochi casi, sono tutti contenti del loro Mac: parecchi motivi li posso capire.. altri meno
  • e’ probabile che per un informatico sia veramente importante avere accesso ad un sistema evoluto basato su tool open ( che gia’ uno usa ) e avere nello stesso tempo interfaccia e API veloci ed avanzate senza perdite di tempo in configurazioni ( con Linux bisogna metterlo in conto )
  • una delle pecche peggiori di Linux e’ il supporto hardware grafico: per motivi storici e tecnici e’ difficile avere una GUI avanzata e veloce soprattutto con Flash o Java o effetti animati.. e il tempo per configurare il kernel ora mi manca…* per i portatili adesso gli IBook sono il migliore compromesso prezzo/prestazioni.. non parliamo della portabilita’ del 12’ rispetto a portatili normali della stessa fascia di prezzo..
  • ora e’ uscito Tiger: che altro dire? :)

E’ uno dei sistemi che mi manca da provare, e a quanto pare ha le carti in regola per essere uno dei migliori che possa provare… a breve spero…

AGGIORNAMENTO: per quelli che non si fidano, ma vogliono avere una visione d’insieme, ecco un gran bell’articolo di Attivissimo:

-> PC senza Windows? Esiste una Terza Via

Senza mai dimenticare che si puo’ benissimo affiancare Linux: e senza dimenticare di usare formati il piu’ possibile aperti… altrimenti finiamo in un’altra MS…

Anche se per certi versi, la Apple in alcune cose ha capito molto l’importanza dell’apertura…
prendiamo ad esempio l’uso di FTP e DNS automatico per condivere risorse e la rete locale.. altro che NetBios.. ( MS compatibilita’ all’indietro )

Riferimenti:

-> Il Mac risveglia il Tiger che è in lui: il 29 aprile il nuovo MacOS 10.4
-> iBook

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Una delle migliori distribuzioni a mio avviso ha aperto un portale tutto italiano che vuole divenire il punto di riferimento per gli utenti che non vogliono dipendere dall’inglese :)

-> UBUNTU ITALIA.ORG

Ubuntu nel panorama nelle distribuzioni Linux promette molto bene soprattutto per l’utente alle prime armi, ma non solo…

  • PULIZIA : in pratica viene installato un programma per ogni categoria ( un editor solo, un browser, un lettore di mail …. )
  • SICUREZZA : e’ la prima distro che vedo che ha per default l’utente root disiabilitato e lavora con sudo… certo puo’ essere fastidioso ma per l’utente normale e’ una manna dal cielo per la sicurezza!!!
  • LEGGEREZZA : a differenza di altre distro si basa su un solo cd.. e poi chiaramente si affida totalmente alla Rete…
  • DEBIAN BASED: basandosi su debian ha apt e l’accesso ad archivi molto grandi ( anche se e’ meglio non mischiare pacchetti deb con archivi ubuntu )

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento