Ora i miei 2 cent rispetto alle vicende di questi giorni, drammatiche certo.
Ma non fondamentali per i fatti in se’.
[ Io avrei chiuso il calcio 5 anni, dopo certi eventi, quindi non faccio testo ].
Riflettevo, pero’, sulle modalita’ e sul modo di gestire certi eventi da parte dei nostri cari media tradizionali.
La tendenza, soprattutto, mi fa pensare. Piu’ che il singolo evento. Con i suoi particolari.
Concordo con quanto detto da Luce nella Rete:
Ancora una volta le istituzioni si comportano come dei dilettanti ed i giornalisti sono totalmente incapaci di dare le notizie nel modo e nella giusta misura. Non possiamo proprio fare a meno del calcio? Io mi preoccuperei di ben altro. Un paese civile non può fare a meno di certezza del diritto, sicurezza e prevenzione.
Anche se mi muoverei su temi diversi, ma l’idea di partenza e’ comunque questa.
Mi sembra che molta dell’informazione in Italia, che abbia un certo riverbero nella Comunita’, sia molto piu’ vicina allo stile di Novella 2000 che ad un’informazione degna di una democrazia occidentale, all’affacciarsi di problemi come questo, ad esempio…
-> EIA: la produzione cala ancora.
Oppure questa trovata dell’ENEL magari,
-> Bioraria ENEL: l’ennesima “idea” geniale?
Qualcosa di utile per riempire i nostri discorsi quotidiani, dal rapporto 41, a qualche sfogo legittimo…
Nei giorni di freddo che stiamo iniziando a vivere, il pensiero sulla bolletta energetica che ci ritroviamo sul groppone e su come stiamo cercando di affrontare la questione, arriva inesorabilmente a galla nella mia coscienza…
Il nostro peso ecologico, insomma.
A volte mi viene il dubbio che l’intelligenza collettiva non sia cosi’ intelligente, a dirla tutta.
Oppure che faccia fatica ad emergere, ancora con sempre maggior chiarezza.
Forse anche in relazione al vecchio discorso sull’opinione pubblica e il suo ruolo.
[ un’ottima sintesi di spunti su questi aspetti, fatta tempo fa ]