In questo periodo ho poco tempo da dedicare al blog, ma qualche segnalazione verra’ fatta lo stesso…

Partiamo dalla nuova legge anti-terrorismo:
-> Folena: Internet sotto controllo
-> Cortiana: sulla Sicurezza si torna indietro
-> Islamismo, il governo sceglie la linea dura
AGGIORNAMENTO : non ho resistito a mettere anche l’ottimo intervento di Articolo21:

-> Tutti spiati? E’ realtà
e questa notizia interessante:

-> Germania: la Corte costituzionale boccia intercettazioni telefoniche preventive

Per vedere alcune opinioni di semplici bloggers, eccone una interessante rassegna:

-> Minority Report

Praticamente, quello che è successo ieri a Londra, alcuni agenti di polizia in abiti civili intimano l’alt ad un sospetto, è un asiatico, indossa una felpa (indumento bizzarro se portato in luglio, probabilmente sotto quell’indumento, gli agenti ritengono possa avere dell’espolosivo) il tizio non si ferma (perché mai uno dovrebbe fermarsi, se chi ti intima l’alt è in abiti civili?!)
continua per la sua strada, scavalca la biglietteria della metro, gli agenti lo inseguono, il tizio corre, inciampa, finisce a terra, due agenti gli sono addosso, lo bloccano, un terzo apre il fuoco, ben cinque colpi diretti alla testa.

Il tizio giace morto in una pozza di sangue.
“Giustizia è fatta” pensano i tre agenti, solo pochi minuti più tardi scopriranno di aver commesso un errore.

AGGIORNAMENTO: ecco una risposta a tale fatto:

-> Scusate, l’abbiamo ucciso ma eravamo nervosi - di Marco Ferri

-> Decreto antiterrorismo e posta elettronica
-> Panico italiano

Passiamo a qualche opinione molto forte ma che DEVE far riflettere:

-> Strategia dell’allarme

E ancora:

-> Falce e manganello

Noi italiani sempre in tema di caccia alle streghe…

-> In Italia prove di guerra al P2P

L’Italia, il paese di bengodi, sempre in avanti nell’innovazione…
questo almeno e’ quello che vogliono farci credere, ma non e’ esattamente cosi…

-> Banda larga italiana, numeri ingannatori

Chiuderei con una citazione…

“«Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza.”
Benjamin Franklin

Commenta e condividi

Il filone triste che in questi giorni sto seguendo in alcune implicazioni tecniche presenta nuova carne al fuoco purtroppo…

Oggi a pranzo stavo guardando casualmente il TG5 e parlando degli attentati di ieri in Egitto e’ venuto fuori un servizio interessante…
A quanto pare tempo fa hanno arrestato un sunnita in possesso di mappe satelittari di Roma con alcuni obbiettivi segnati, probabilmente per un prossimo attentato contro l’Italia…Fin qui tutto e’ possibile, ma mentre la giornalista ne parlava hanno fatto vedere alcune immagini satellitari di Roma tratte indovinate un po’ da dove? :)

Google Maps of course!!

Ora questo era assolutamente sicuro visto che in alto a sinistra si vedeva chiaramente la freccia bianca puntata verso il basso del navigatore puntatore del servizio tanto discusso di Google…

La mia domanda ora e’ questa: possibile che abbiano trovato quelle stesse immagini in mano ad eventuali terroristi, o ci sono anche altre possibilita’?
Tipo:

  • per rendere piu’ succoso il servizio le hanno prelevate da Google Maps giusto per far capire allo spettatore di cosa si stava parlando
  • hanno trovato realmente quelle immagini in mano al presunto terrorista

Se fosse vera la seconda allora se per caso ci fermano per strada con qualche stampata di Google Maps ci arrestano per 48 ore come pseudo-terroristi? Magari perche’ abbiamo segnato qualcosa sulla cartina?
Qual’e’ il confine tra un uso libero di tale servizio e un uso criminale? E come si fa a saperlo a priori?

Ci sono parecchi interrogativi sulle possibilita’ e nessuno mi piace: per non parlare dell’ennesima scusa per chiudere un servizio assai utile in nome della sicurezza mondiale…

La cosa triste e’ che nel servizio tale aspetto non e’ stato chiarito, e non mi pare una cosa da poco conto…forse pensavano che nessuno se ne accorgesse?

Mah… il confine tra la liberta’ di pensiero e le norme di sicurezza non e’ mai stato tanto labile…

Per non parlare della possibilita’ che tale servizio venga chiuso…

Un’opinione interessante da MrReset:

La differenza, è certamente sostanziale utilizzando i sistemi informatici, ma minima.
Mi chiedo, infatto, se i software di cartografia che usiamo nei navigatori satellitari, non possano già essere un pericolo per attacchi terroristici. Di fatto, cun una cartina, una macchina imbottita di esplosivo può entrare in Italia e trovare Piazza San Pietro senza che questo terrorista siama mai venuto nel nostro paese.
Per questo, immagino, ci sono i servizi segreti, l’intelligence e quant’altro. Almeno mi auguro che sia così. E che ci sia qualcuno che ascolti i messaggi che queste organizzazioni producono. L’undici settembre ha inseganto qualcosa.

Non cerchiamo nella tecnologia qualcosa che non esiste, e non attribuiamo alla tecnologia colpe o problemi che non ci sono.

Perfettamente d’accordo con l’ultima frase,voi no?

Riferimenti:

-> Google Maps
-> Il terrorismo e Google Maps

Commenta e condividi

Ora non voglio dire nulla contro il prossimo Windows visto che ancora non e’ chiaro alla fine quanti elementi veramente innovativi avra’…

Ma una cosa va detta: alla MS spesso come in questo caso si accorgono di alcune novita’ dopo anni che ci sono negli altri S.O…
E poi da un giornalista di una testata prestigiosa come Repubblica io mi aspetto che si informi prima di scrivere un articolo sulla questione..
E invece…

L’effetto creato per gli addetti ai lavori e’ quello di una storia divertente e di un’analisi a dir poco superficiale…
Personalmente credo sia l’ennesima figuraccia del giornalismo tecnico italiano… non ai livelli del Panerai di qualche anno fa ma sulla stessa strada…

[ _qualche considerazione interessante l’avevo gia’ fatta qui… _]

Vi consiglio di leggere per intero l’articolo e poi andare avanti nella lettura del post…

-> Longhorn, il nuovo Windows su misura per l’era Internet

Continua a leggere
Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento