Nell’ultimo post avevo accennato a qualche azione diretta per facilitare l’emergere di certe criticità tutte italiane, ed avevo parlato dell’ottima iniziativa di Apogeo nel facilitare la sintesi sugli andamenti legislativi in Italia che vanno a toccare in qualche modo la Rete. L’hanno chiamata “Fili rossi”.

-> A che punto sono le “leggi” di internet?

In realtà, avevo detto:

Chiudo quindi con una provocazione:
e se al posto di fare silenzio il 14 luglio, come qualcuno propone, non lavorassimo tutti assieme per far emergere in un quadro completo e comprensibile, quello che risulta così palese solo per pochi?
Magari a partire dal quadro offerto da Apogeo con i Fili rossi, un ottimo punto di partenza per offrire maggiore chiarezza su temi tanto importanti.

Cosa significava? Significava aiutare l’innovazione tecnologica su un tema tanto importante come la divulgazione sullo stato delle normative italiane, per aumentarne la diffusione, il lavoro collettivo di aggregazione e di costruzione delle informazioni. Cose poco chiare fino a che non verranno mostrate in pratica, ne sono consapevole: per cui ho iniziato a lavorarci, anche se il tempo è stato tiranno, uff.
Prendetela come primo step di una riflessione estiva ben più ampia, anche in preparazione della ripresa della discussione sul diritto di rettifica proprio a settembre… e come uno dei primi casi studio su RDFa e sui vantaggi che puo’ portare alla gente comune farlo usare nei CMS che hanno a disposizione gli sviluppatori Web.

Ho fatto quindi una breve presentazione per mostrare il flusso di pensieri in essere, piuttosto che raccontarlo. Il primo passo è quello di capire con cosa abbiamo a che fare, e di cosa si sta parlando, e questo è lo scopo di questa prima puntata.

[I fili rossi di Apogeonline in versione semantica, grazie a RDFa - prima parte](http://www.slideshare.net/dagoneye/i-fili-rossi-di-apogeonline-in-versione-semantica-grazie-a-rdfa-prima-parte "I fili rossi di Apogeonline in versione semantica, grazie a RDFa - prima parte")
View more [documents](http://www.slideshare.net/) from [Matteo Brunati](http://www.slideshare.net/dagoneye).

Si parla quindi di risorse, proprio come nel tutorial RDFa di ItalianWebDesign.it:

Definizione di “Risorsa” : una risorsa, per noi, può essere qualunque oggetto, persona o entità materiale o immateriale (anche qualcosa di non precisata definizione). Una risorsa può essere una persona, un gruppo di persone, un documento, una pagina web, una poesia, un libro, una e­mail, ecc…

Due tutorial introduttivi, più tecnici, per anticipare un po’ di cose, sul già citato sito ItalianWebDesign.it:

La seconda parte verrà pubblicata a fine agosto, dopo un po’ di ferie, che occorre rigenerarsi in questi tempi caotici di cambiamento… La consapevolezza dei limiti di quello che usiamo è il primo passo per migliorare la situazione.

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in Semantic Web

Faccio un veloce riepilogo di alcuni spunti, senza approfondimenti come mio solito: credo che l’impatto generale delle news qui riassunte sia in grado di comunicare abbastanza senza troppi giri di parole.
Parto da questo post, direi incisivo:

-> Big Week for the Semantic Web
Ne riprendo una parte:

I wish I had more time to write a real blog on this, and I know most of these have already been announced in various longer blogs by others - but in case you’ve missed it, the past week or so has seen** some real indicators of Semantic Web growth**. Obviously it is good that Microsoft is hosting a Palo Alto Semantic Web meetup (Call for presenter epic paws meetup) and the Semantic Search announcement by Google can’t hurt (cf. “its all semantics says google“ ), but here’s some other “we’re getting real” announcements that have come out recently:

  1. announcement of Obama use of Sem Web
  2. announcement of “Semantic Web for Dummies”
  3. announcement of Oreilly “programming the semantic web”

Obama, Microsoft, O’Reilly ( l’editore che ha lanciato tra l’altro la sigla del Web2.0 sfruttandone appieno l’hype ).
Ci aggiungo che Dreamweaver ha già messo a disposizione un plugin per l’editing nativo di RDFa da qualche settimana, come ha già segnalato anche Pasquale, e ci siamo, si puo’ contare pure Adobe, che già usa RDF via l’XMP, l’ Extensible Metadata Platform.

Aggiungo che pochi se ne sono accorti, ma il caro Semantic Mediawiki, che non ho ancora avuto modo di provare a fondo, è stato oggetto di due cosuccie interessanti negli ultimi mesi:

Continua a leggere

Via Ebiquity, ma ne aveva parlato anche Pasquale tempo addietro. Questo video completa la presentazione di Sir Tim Berners Lee che ho citato tra le fonti alla presentazione portata alla Fondazione Benetton quasi un mesetto fa ormai, era la slide sui walled garden e i data silos, la 22 .)
Le slide di Sir Tim sono qui:
-> Tim Berners-Lee speaks on Linked Data

Interessante notare che:

I may have missed it, but I don’t think he mentioned the phrase “Semantic Web” once during the 16 minute talk. […] I didn’t hear RDF either - just “common formats” and “Linked data standards”

La risposta è nell’ultimo dei commenti, che spiega che il pubblico del TED è eterogeneo, ed in genere non tecnico, per cui nominare gli acronimi sarebbe inutile e fuori luogo. La direzione giusta è comunicare gli scenari, e le potenzialità in atto, già oggi. Questo è quello che voglio fare pure io, per inciso. L’enfasi sul concetto di “Linked Data” era già stata citata in questi lidi .) Anche attraverso il semarketing

Aggiungo a margine: fondamentale anche per capire dalle parole di chi l’ha vissuto e costruito, perchè il Web davvero non poteva nascere da un’impresa di business tradizionale. O da una corporation legata all’IT. Fondamentale per sentire che solo un manipolo sotto le 5 persone, inizialmente, credeva alla visione del Web. Ed oggi c’è la visione di far fare un passo in avanti al Web, così come lo conosciamo.
E si richiede la medesima volontà di vedere oltre.

Cos’è il Linked Data secondo voi che capitate in queste pagine? così magari riesco a costruire scenari di applicazione più realistici…

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento