-> Conoscere la complessità: viaggio tra le scienze

Si tiene il 22 e il 23 novembre 2007 presso la Sala 500 del Centro Congressi Lingotto di Torino
il sesto convegno internazionale organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico del CSI-Piemonte.
L’appuntamento, promosso con la collaborazione della Fondazione ISI, è dedicato alla “complessità”, intesa come valore e caratteristica intrinseca ai sistemi naturali, sociali e tecnologici.
Nei due giorni di lavoro, caratterizzati dal consueto taglio interdisciplinare, vengono affrontate numerose tematiche: dalla struttura degli organismi viventi al clima; dall’organizzazione di un’azienda all’andamento dei mercati finanziari, all’evoluzione del “sistema internazionale”;
dalla progettazione di software “intelligenti” a quella delle grandi reti di comunicazione come Internet.
È prevista la traduzione simultanea inglese-italiano.

Via ApogeoOnline, davvero un’occasione mancata, speriamo qualcuno ci vada….

Temi affrontati davvero in modo brillante da Ibridazioni, recente scoperta nella coda lunga della blogosfera .)

Peccato non avere il dono dell’ubiquita’ :)

Nessuno che riesce ad andarci a questo evento?

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Un post breve, stavolta, per sottolineare qualcosa che ha fatto giustamente emergere il caro Antonio Tombolini:
-> Odiare Facebook

Ora basta. All’inizio pensavo che i miei fossero pregiudizi: mi sembrava uno strumento contro-natura, rispetto alla natura della rete, intendo. Il tentativo in definitiva violento di voler ridurre la rete a sé, o se preferite il tentativo delirante di voler espandere sé a coincidere col tutto della rete. Invece se la rete ha un senso esso risiede nella pluralità dei luoghi e delle connessioni, nella pluralità e nella fluidità delle connessioni, small pieces loosely joined.

Non erano pregiudizi, ora mi sento di dirlo: Facebook rema contro l’essenza della rete, non fa per me. Magari cambierà, ma per ora, sorry, me ne vado.

In effetti io ci sono dentro da un paio di mesi, ma lo uso ancora meno di Antonio, e solo passivamente in pratica.
Perche’ il valore che io do’ a Facebook, le attivita’ e le discussioni che creo, sono si tematiche tra una cerchia di amici, ma poi rimangono chiuse in un walled garden…

Esattamente l’opposto della Rete: concordo in pieno.
L’opposto del Web, e l’opposto di quello che si sta creando con il Semantic Web: l’interazione e l’apertura del Web di Dati senza isole chiuse e non connesse con il resto.

Un piu’ semplice modo di gestione del valore, forse quello di Facebook: ma non certo che migliori la nostra vita in Rete.
A medio e lungo termine.
La cosa che e’ piu’ utile in Facebook, e’ proprio la gestione verticale delle necessita’ ( eventi, discussioni, compleanni etc.).

Un cosa che ancora manca, con quel dettaglio, a livello del Web aperto. Quello loosed joined per capirci .)
Ma ci stiamo avvicinando e ci stiamo lavorando.
Qual’e’ la direzione migliore, a questo punto ?

Credo che sappiamo tutti la risposta.

Per non parlare della solita questione: l’identita’ che creo all’interno di Facebook ( relazioni, reputazione, e dettagli personali ), a chi appartiene? Forse non e’ nostra, forse non dobbiamo ricreare noi stessi in un ambiente aperto, che cresca ed evolva nel tempo, o dobbiamo ad ogni rete sociale ripartire sempre da zero? Possibile? .(

Grazie Antonio, per la chiarezza della posizione .) Ti appoggio in pieno, e i motivi sono chiari.

( non parliamo del discorso della pubblicita’ citata da Gaspar, perche’ sarebbe un gioco al massacro )

Tra l’altro, e’ proprio uno dei principi alla base di Internet, e poi del Web, che si sta trascurando: aggiungere complessita’ agli estremi, e non nel sistema.

Uno spunto interessante:
-> A World-Wide Semantic Social Network

First a word on social networks: iIf you read my weblog regularly you’re probably aware that I’m not a fan of the closed, proprietary social networks that are in use now. Instead, I believe that social networks should be a loosely-coupled, organic collection of individual and business Web sites that form a social network. The missing piece, I think is the semantic Web part–a data layer that can extract structured data from the member sites.

L’etica della Rete non e’ solo nello strumento, e’ nelle persone e nella loro consapevolezza, come molte altre cose .)

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Ok, sembra davvero una notizia bomba…
-> Chiamate gratis dal cellulare Skype+3

Il cellulare in questione è in vendita già da oggi sui siti di Skype e di 3 e dalla prima settimana di novembre in tutti i negozi al prezzo di 99 euro oppure a 0 euro con il comodato con 3. Il videofonino 3G (che vedete in foto) è dotato di un tasto per l’accesso alle funzionalità Skype - basate su protocollo VoIP. Nell’abbonamento ci sono 10 ore di telefonate e 600 messaggi di chat con utenti Skype compresi. Il tutto senza bisogno di trovarsi in zone wi-fi ma sfruttando la copertura Umts di 3 (l’85% del territorio nazionale).

Via Mantellini

Pero’ c’e’ qualcosa che non mi torna: l’unico neo seriamente visibile, oltre a doversi comprare l’ennesimo cellulare, e’ del limite di 10euro di ricarica al mese, obbligatorio.
Che pero’ rimane come credito per il resto delle telefonate…

Poi si possono chiamare i propri utenti Skype a costo zero. ZERO.
Questa mi pare in sintesi la faccenda.

Da come riassumo da Alessandro Longo:
-> Come stanno le cose sullo Skypephone
e da questo forum di telefonino.net:
-> Vi spiego SkypePhone

Mmmm…
Io ho un Nokia N800, e al lavoro sono collegato, poi a casa ho il Wi-Fi, dove posso far girare Skype come se l’avessi sul cellulare…
Pero’ se vado in giro?

Wi-Max o meglio copertura e accesso Wi-Fi e tecnologie vicine: se aggiungiamo FON come personaggio nella storia, e se togliessimo l’illegalita’ delle reti Wi-Fi in Italia, avremo il futuro gia’ in casa, direi…

Non dico sia male come offerta, ma a pelle mi sembra davvero un allungamento temporale per dei modelli di business soliti, con qualche agevolazione in piu’ pero’, del solito. Lo ammetto.
Come su un commento del post di Alessandro:

In futuro, spero imminente, ci sarà il Wi-max. I cellulari si adegueranno a questo nuovo tipo di connessione molto più veloce e potremmo anche non aver più bisogno della sim, con questo stratagemma invece blocchiamo il presente per tanti/troppi mesi.

La stessa sensazione, cosi’ su due piedi, mi pervade.
E usare standard SIP, interoperabili e basta, no? Proprio Skype…

Comunque sia, questa cosa rappresenta un interessante ibrido verso il TCP/IP Mobile del Wi-Fi e del Wi-Max, con IPV6 magari abilitato: parlo del modello di business, of course.
Basterebbe fare una flat dati sana, e avremmo tutte le innovazioni a portata di mano.

Se aggiungiamo al quadretto, l’uscita di Google con il nuovo layer mobile, Open Handset Alliance:
-> Android Overview

Android™ will deliver a complete set of software for mobile devices: an operating system, middleware and key mobile applications.

Il tutto basato su Linux, ricordiamocelo.
Via News ufficiale “Where’s my Gphone?“.

Mmmm… ( e Open Moko dove lo mettiamo? )
Anche Stefano ne parla, e nemmeno lui mi pare proprio felice, a dirla tutta…

Si preannunciano sfide interessanti.
AGGIORNAMENTO: anche Stefano Bellasio fa una bella sintesi in merito

In realtà tutta questa innovazione in casa Mountan View ha poco di “open”, il tutto rimane infatti nelle grandi mani di Google, che si prepara ad allargare il suo dominio delle informazioni non solo sui social network, ma anche sulle comunicazioni mobili.

Ora anche alti grandi gruppi telefonici(hanno aderito al progetto più di 30 nomi) avranno un partner su cui fare affidamento, Google non rifiuta nessuno, ma iniziano a diffondersi i primi dubbi sulla volontà di investire in risorse open da parte dell’azienda, a molti pare ancora una mossa per allargare solo il proprio dominio. I pareri in rete, come riporta Giacomo, non sono tutti favorevoli.

Io compreso, direi.

Tornando a noi…
La sensazione che si stia bloccando una certa innovazione tecnologica, che condurra’ all’ubiquitous computing, e’ molto forte…

Credo che il lavoro che stiamo portando avanti con M.A.N. at work [ dal wavecamp ] possa risultare un interessante caso studio, ne riparleremo a breve .)
Anche nei confronti del futuro portato con il Wi-Max, cosi’ predisposto e venduto… Mah…

Ecco uno dei motivi perche’ sostenevo il fatto che l’Iphone abbia Wi-Fi e non UMTS, ma su questo ci ritorneremo…
Il fatto che Iphone innovi e’ fuor di dubbio, da questo punto di vista…

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento