Ieri mattina sono stato per un po’ alla Feltrinelli di Padova, e come al solito in queste occasioni, non sono uscito a mani vuote.

Un volume che ho preso al volo e’ stato questo:

Copertina di il mestiere di scrivere di luisa carrada

-> Il mestiere di scrivere

Nelle pause del viaggio in treno tra ieri e oggi me lo sono letto tutto d’un fiato, e devo dire che la semplicita’ e lo stile narrativo, quasi fosse un racconto, con i quali Luisa Carrada affronta temi tanto importanti quanto complessi, come lo scrivere nel mondo dei nuovi media e lo scrivere in un mondo crossmediale…
Be’ sono elementi salienti da provare, ve l’assicuro, che faccio fatica a trasmetterli attraverso le parole .)

Pieno di spunti e di riflessioni utili alla nostra vita quotidiana, nel nostro lavoro o nel nostro essere umani che comunicano, con la parola scritta che oggi riprende vita prepotentemente, sia essa all’interno di un sms, sia in un post di un blog, sia all’interno della comunicazione aziendale in un white paper, o in un messaggio di posta elettronica.

Un libro che dovrebbe essere su tutte le scrivanie, che svecchia modi di dire e parole che non vorrei piu’ dover leggere, o scrivere, presi magari come siamo al solito nel vortice lavorativo classico del markentese….

Un libro che raccoglie il mondo variegato delle conversazioni tra blog, tra comunicati stampa vecchi e nuovi, brochure e case studies, nonche’ il caos stilistico delle email, in percorsi mai banali o superficiali.

Il capitolo finale poi sulle presentazioni vale come mille libri sul tema .)

[ avevo citato un link tempo addietro proprio su Powerpoint .) ]

Mi sono perfino riconosciuto in molte frasi, proprio nella mia esperienza di persona che sfrutta lo strumento del blog per chiarirsi le idee, per segnarle e creare un percorso nello studio delle proprie passioni e non solo.
Oltre che come partenza per confronti e conversazioni su temi affini.

Bellissimo lo stile del non imporre regole agli strumenti che usiamo, ma solo del dare consigli e direttive, lasciando poi al nostro buon senso e alla nostra creativita’, il reale utilizzo degli strumenti in nostro possesso.
E la creazione delle nostre regole, del nostro stile, del nostro scrivere.

Una perla rara, che citero’ nei prossimi tempi, anche in chiave semantica…

Il libro è molto di più: parole, idee, indicazioni che ti prendono e ti accompagnano.

Da Blog aperti

Luisa tiene a sua volta un blog sul tema da diversi anni, dove sono capitato spesso e ho sempre trovato ottimi consigli:
-> Il mestiere di scrivere

Altre recensioni

-> Luisa Carrada - IL MESTIERE DI SCRIVERE
-> sConsigli di Lettura - Il mestiere di scrivere
-> Le parole al lavoro, tra carta e web

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Da vedere: regalatevi alcuni minuti preziosi per pensare…

Economia della Felicita’, di Luca De Biase: fatevi un pensierino, merita davvero…

I miracoli della tv on demand che mi fa vedere cose che altrimenti avrei perso .)

Via Luca De Biase, of course.

AGGIORNAMENTO: alcune frasi degne di nota, oltre all’imperdibile spezzone in cui viene ripreso il mitico pezzo su Vespa [ qui il video incriminato ] e come e’ stata disegnata la Rete dal suo noto salotto televisivo, :)

La Rete poi ha riso di Vespa, e sto citando eh…

Alcune citazioni live:

non si vive di solo PIL

nel corso di questo sviluppo materiale, abbiamo disperso valori straordinari: come l’ambiente, come le relazioni con le persone, il tempo che dedichiamo agli altri, e questi sono valori dispersi dei quali abbiamo bisogno, non hanno prezzo. E’ questo il punto.

il denaro torna ad essere un mezzo e non un fine

c’e’ una nuova dimensione della sfera economica e dei media

c’e’ un ritorno alla voglia di connettersi, nel senso di collegarsi e di relazionarsi tra le persone

La ripresa nelle seconda parte di quanto e’ emerso da Vespa:

c’era una commedia del 500 dove un signore viene accusato di aver ucciso la moglie, e lui si difende dicendo che non e’ stato lui, ma che e’ stato il coltello…
effettivamente e’ la stessa cosa che dire che Internet alimenta l’odio e la pedofilia.
l’odio c’e’ nella societa’ e si esprime in tutti i modi possibili…

chiaramente un paio di settimane fa c’e’ stata una discussione da Vespa.
cito Vespa e li’ che e’ successo e hanno raccontato la Rete come un posto dove avviene solo quello ( cioe’ pedofilia, violenza e odio e via dicendo )
che la Rete si e’ messa a ridere, e ha riso di Vespa in una maniera straordinaria.
perche’ la Rete si difende, son tante persone, e’ fatta di persone e quindi uno dice…
lei e’ una persona che potrebbe combinare dei guai, ma non ho ancora combinato dei guai.

Per quanto riguarda la vicenda di Vespa, rilancio quello fatto emergere dal buon Giovanni Boccia Artieri, con cui mi trovo d’accordo…
-> Categoria Vespa di Mediamondo

Altri spunti li troverete nel libro, da leggere…

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Sara’ stato un caso, sara’ stata fortuna, ma dover starsene a casa a riposo forzato con qualche libro da leggere, e’ assolutamente fantastico.

La lettura, sia essa fatta con Iliad, sia con un libro in carne ed ossa, per fortuna, ha un tempo tutto suo.
Ed e’ assai salutare, a quanto pare.

Tornando quindi al discorso energia
Ho letto in qualche ora questo libro:
-> Black out - Il sistema di distribuzione dell’energia è la macchina più complessa mai realizzata prima: ma è anche estremamente vulnerabile

Blackout - copertina

In inglese in effetti, risulta essere piu’ chiaro a dire il vero:
-> The Grid: A Journey Through the Heart of Our Electrified World (Hardcover)

With an appreciation of the technical ingenuity, human drama and cultural impact of the electrical grid, physicist and playwright Schewe illuminates how electricity has catalyzed both the best and worst of modernity since Thomas Edison devised the first electrical network in 1882. Even as the grid delivered light and mechanization, foremost minds like Westinghouse, Tesla and Insull continued to refine it, creating a society totally dependent on its invisible wonders. In the 1965 Northeast blackout, for example, New York shut down for lack of a product that barely existed half a century before. The grid’s complexity demands predictability, Schewe shows, but even a minor short circuit can trigger a systemwide avalanche. Peppering his narrative with quotations from cultural critics Lewis Mumford and Henry David Thoreau, he argues that, economically, “we can’t afford to throw away two-thirds” of energy as waste, and explains how nuclear and renewable resources can reduce pollution. Schewe also explores how Africa and Asia’s dearth of electricity affects the participation of impoverished people in society. Though the final chapter on how astronauts took energy with them to the moon seems unnecessary, overall Schewe crafts an entertaining narrative with enlightening scientific and historical detail.

Tornando alla sintesi italiana invece:

Capire bene come funziona, ripercorrendo la storia e le scelte che l’hanno portato ad essere com’è oggi, è importante, in un momento in cui da un lato l’approvvigionamento di energia si sta facendo sempre più difficile mentre, dall’altro lato, la domanda di energia elettrica cresce costantemente. Siamo sempre più dipendenti dall’elettricità, anche per le più semplici attività quotidiane! Questo è il primo libro dedicato al sistema di distribuzione dell’elettricità che ne spiega, in termini comprensibili a tutti, struttura e funzionamento, nonché il ruolo chiave per i sistemi economici, locali e globali (e le implicazioni politiche).

Essendo scritto da un americano, racconta la storia americana dell’energia elettrica: mi piacerebbe un libro simile, per quanto riguarda l’Europa e l’Italia in particolare, a dire il vero… Sullo sviluppo e sulle economie e business locali soprattutto…

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento