Come al solito, le idee prima di un barcamp corrono come lepri .)

Sto preparando un po’ di materiale, spero di finirlo in tempo per quanto riguarda lo spunto collettivo. ( in caso lo finisco appena rientro da Roma .) ma intanto lancio la cosa )
In ogni caso ho in mente il talk da 20 minuti, piu’ una sorta di spunti generali su una dinamica che inizia ad essermi sempre piu’ chiara. Dato anche il tempo a disposizione, of course.

Titolo probabile, ma qui le cose cambiano ogni secondo:
-> Rinascimento 2.0 - Intelligenza collettiva al lavoro, tra Semantic Web e l’Economia della Felicita’. Spunti di riflessione

Partendo proprio da una delle conclusioni del libro di Luca De Biase e interpretandole con quello che sto facendo e le iniziative che si stanno portando portando avanti.

Per provare a dare il la’ ad una maggiore flessibilita’ del mondo Open e del Free Software e non solo, per maggiormente farsi sentire e farsi capire dal mondo al di fuori, dal mondo che non si autoreferenzia, che citava erika nel commento dell’ultimo post.

Per provare ad allargare la visione delle cose che ci stanno attorno.
E capire come si possa mantenere la propria specializzazione, la propria nicchia di sapere, ma nello stesso tempo mantenere modi e forme comunicative aperte all’esterno.

Per provare a farsi sentire nella dimensione reale del business, ma inseriti in una forma economica piu’ ad ampio spettro, e soprattutto compresa dalla gente: come dice il caro Roberto ormai certe cose a certi livelli sono assodate [ citazione via tumblr ],e anzi occorre che ci sia del valore reale oltre al semplice promuovere l’open source ed usarlo nei propri prodotti.
E questo vale anche per i servizi web, ovviamente.
Siano essi 1.0, 2.0 o 3.0 .

L’usare certe metodologie, o certi nuovi modi di concepire il business o il valore aggiunto, non giustifica e non basta a dare valore aggiunto in se’ e per se’.

Questioni mica piccole, quelle emerse.

Una risposta arrivera’ .)
O almeno la mia interpretazione della cosa.

Commenta e condividi

Sto usando da diversi mesi Tumblr come un vero e proprio blocco appunti pubblico: soprattutto per salvarmi citazioni e media a completamento del servizio di bookmarking del.icio.us.

Magari non tutti lo usano in questo modo.
Ma ipotizzando che lo facciano…

Tumblr centralizzerebbe rendendo piu’ importanti alcune risorse ben determinate, a suo tempo forse riconducibili anche a XPointer, con riferimenti univoci per ogni singolo paragrafo. [ ripresa di una vecchia idea, in un contesto piu’ ampio ]
O meglio: per le frasi e gli elementi di una pagina che l’intelligenza collettiva ritiene importante, e che sceglie di raccogliere e rilanciare.

Sarebbero delle annotazioni di merito, un modo di filtraggio delle info nell’information overloading collettivo. Ne avevo gia’ parlato un paio di volte.
-> Tumblr e pensieri sul Web of Data: step2..

Ma sarebbe pero’ un utilizzo sociale di XPointer, [ o meglio lo potrebbe essere se ci fosse XPointer .) ] : il senso umano collettivo prima della mera tecnologia.
I paragrasi o le frasi segnalate, dipenderebbero dal senso comune collettivo, e non dalla divisione dell’autore del testo in paragrafi, e di conseguenza, il loro emergere grazie alla semplice caratteristica tecnologica data dall’uso di XPointer.

Anzi, forse, l’usare XPointer risulterebbe perfino fuorviante, no?

Un ripiegarsi della tecnologia agli intenti umani, e al nostro essere pensante collettivo.

Domanda: l’effetto Rete che si crea, riprendendo e diffondendo tali citazioni e frasi, non mi e’ parso che in Google appaia ancora.

Cioe’: **se tutti iniziamo a riprendere certe frasi, riconducibili ad un URI comune ed unico, che poi viene ripreso a cascata tramite il re-post dei nostri contatti in tumblr. ( se lo ritengono valido, of course )
Adesso che nel salvare le citazioni, tumblr medesimo riprende la fonte che si sta ri-postando ( sintatticamente in modo errato, ma a livello funzionale almeno inserisce automaticamente la cosa )…

Si crea una cascata di riferimenti alla medesima fonte, e nel medesimo istante, si ripercorre un network sociale di contatti, dove magari vederne i gradi di separazione sarebbe interessante…

A livello di intelligenza collettiva, e di uso collettivo del servizio, queste cose dovrebbero iniziare ad emergere pero’ …**

Nel sistema di rimando di link in entrata e in uscita, con le ricerche della coda lunga…

Mah, sbaglio?

Forse e’ solo il COME usiamo gli strumenti, il vero punto focale.

Forse, l’errore piu’ grande e’ proprio la sintassi usata, se si guarda al sorgente della pagina.
E di conseguenza, la relativa indicizzazione.

Come questa cosa verra’ collegata all’idea di talk precedente, be’, intanto l’ho in testa, vediamo se riesco a preparare il tutto per il barcamp .)
Se non risultasse chiaro, vorrei usare tutto questo come strumento per facilitare la discussione sui temi che ho accennato precedentemente: creare un piccola base per supportare una discussione collettiva… O facilitarla ad innescarsi.

Un piccolo spunto laterale che arriva proprio in questi giorni, in questo post:
-> Networks are everywhere

The problem I have with this sentence if that it makes me think that Marshall is saying that: network effect == people collaborating in a same, closed, system (à la Del.icio.us).

The key thing here is that a network effects can take place in many kind of networks, and in many places. So, does Twine or any other so-called semantic web application, need million of users to leverage (create value of) network effects of different kind of networks? I don’t think so.

**Network effects will emerge from the interaction of different services, the linkage of different data sources, and the work of millions of people. Who will own all these things? The Web. **Then businesses will leverage that Web, like they currently do, to create value for users.

So, is Twine, or any other so-called semantic web application, doomed because of their lack of a user base? I would guess no. It all depends on what network you’re talking about…

Totally agree with you, dear Frederick .) In these days, we are on the same thinking flow…

Commenta e condividi

Con questo post vorrei raccogliere un po’ di spunti con i quali mi sto scontrando in questi giorni, e perche’ no, magari far emergere una bella discussione. Nonche’ un talk a piu’ mani per l’OpenCamp 2008.

So che Alberto , Luca, Matteo, Roberto e molti altri ne hanno gia’ parlato in diverse occasioni.
Con diverse angolature e punti di vista…

I post recenti di Antonio Tombolini, e la lettura del libro di Luca De Biase, l’Economia della Felicita’ [ la recensione a breve ], hanno innescato delle direzioni di pensiero notevoli. Se poi aggiungiamo Microsoft che gioca anch’essa col concetto di Singolarita’ tecnologica, siamo a cavallo.

E farci entrare anche il disegno alla base di Metafora, e il nuovo ruolo nel sistema economico, facilitato dalle nuove tecnologie, delle Persone.

Anche per introdurre il lavoro e la filosofia sottostanti a Fullout.

Teoria dei giochi, guadagno condiviso di che tipo in tutto questo e come farlo emergere di forza nei media tradizionali, come fare per modificarne l’agenda setting, in un periodo tanto incasinato per l’Italia?

L’unica e’ lavorarci insieme, usando collettivamente le nostre volonta’, le nostre idee e le nostre passioni…

Magari Luca, o Fabio o Kurai, Giovanni o ancora Andrea, hanno un ping di ritorno da rilanciare, chi lo sa :)
E Federico, of course…
E Adriano, Bonaria, nonche’ Ibridazioni
E chiunque voglia partecipare…

Dimenticavo anche il caro Manuel, con il quale verro’ giu’ insieme proprio a Roma nel we, .)

Insomma, un approccio alle tecnologie per ridare un giusto ed equo ruolo alle Persone, all’Attenzione e alla Fiducia, completamente contrapposto alla possibile direzione della Singolarita’, e il conseguente perdersi in un mondo dominato dalla tecnologia che arriva prima dell’uomo. Come oggi lo e’ l’economia tradizionale. Economia prima dei bisogni umani. Come effetto di questa dualita’ negativa, stiamo perdendo il concetto e la gestione del nostro tempo… E non solo.

Si riesce a farci scappare una presentazione aperta e a piu’ mani, che ne dite? Chi ci sara’ a Roma?

Per inciso, un evento da non perdere .)
Dove rivedere vecchi amici, e trovarne di nuovi… Alberto, ci sei? .)

[ se ne parla in giro “OpenCamp 2008: sponsor e installfest“, e anche l’IWA che e’ tra gli sponsor, “Comunicato OpenCamp 2008]

Intanto inizierei con una mappa mentale che raccolga gli spunti emersi dalla lettura dei seguenti post:
-> Free! Why $0.00 Is the Future of Business
-> Meglio che gratis
-> Il futuro è gratis, anche per le fatture
-> Come fare soldi gratis - Internet è una macchina gigantesca che sforna copie con un clic e gratuitamente. Per questo le cose impossibili da copiare sono sempre più rare e preziose.
-> Singolarità tecnologica
-> How to do philosophy
-> Connettivismo
-> altro? .)

-> Trusting People on the Web

La mappa mentale sara’ online stasera, e comunque sara’ in continua rielaborazione nei prossimi giorni…
Faccio anche una pagina wiki di supporto alle idee, che segua passo passo la mappa: entro domani sara’ online.

Tra le altre cose, just for fun .)

Da solo mi ci perderei in tutto questo, io butto il sasso e vediamo se si raccoglie qualcosa di buono!!
Ci siete?

Commenta e condividi

Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento