Premetto che questo sara’ un post denso…
Che il cucchiaino che si mette a mescolare questo intruglio, potrebbe rischiare di spezzarsi .)
Partiamo dall’Attention Data, passando per l’Emergenza, per il LifeStream, verso lo standard che realizza tutto questo, l’APML, e il suo ruolo nel Semantic Web, e nel Web of Intentions ( versione Web del Database of Intentions )…
Spunti iniziali
-> PageRank, classifiche ed attenzione
In questo ottimo post dell’amico Fabio, emergono alcuni lati interessanti.
Primo. Si sta cercando di poter valorizzare il lato emergente di quello che si fa con l’informazione ( il valore dell’attenzione su quello che vediamo e filtriamo, opera come successivo filtro emergente sui dati stessi ).
Secondo. Si stanno creando standard ad hoc per permettere la successiva implementazione software di tutto questo. Ma forse con tecnologie sbagliate.
Ma e’ importante segnalare che il nostro uso delle informazioni, inizia ad avere un peso, e una tracciabilita’ da parte delle informazioni stesse: hanno “ricordo” di come le utilizziamo, e quindi ne aumentiamo il contesto in base al nostro personale uso.
Creando quindi un substrato di conoscenza pregressa, che fino ad oggi, rimaneva solo nel nostro inconscio.
E men che meno nelle macchine che usiamo tutti i giorni.
Qualcosa di collegato al caos relativo ai links e all’Emergenza di nuovi sistemi di feedback, proprio qualche post fa ( ma era un po’ incasinato, i know… ).
Riprendo a tal proposito, un ottimo sunto dell’APML, proprio dal post di Fabio:
-> Attention Economy: Bloglines e NewsGator adottano l’APML
E ricollegandomi poi ad una discussione in queste lande, dove era iniziato ad emergere qualcosa di tutto questo, di qualche tempo fa…
-> Centralizzazione contro decentralizzazione: step 1
E continuata in parte anche qui:
-> Federico Generated Content
Con strascichi anche qui:
-> Una bella frase di De Biase…
Ed infine, con temi inerenti il Social Graph e il LifeStream, in questo post di Massimo Russo:
-> Il grafo sociale aperto: la “next big thing” del web
Tutto molto collegato, forse troppo.
Ma e’ come una moneta che gira velocemente su se’ stessa, che sta mostrando diverse facce delle medesime esigenze, ora con un verso visibile, ora con un altro.
Una moneta che rappresenta la sfida nella gestione dell’overloading informativo.
Niente di piu’ e niente di meno.
Una moneta fatta di particelle sempre piu’ iperconnesse, dove capire la relazione e il legame tra le une e le altre, diventa fondamentale per non subire le evoluzioni stesse di questa moneta impazzita.
Non e’ un caso che il Semantic Web incentri la propria attenzione nel strutturare maggiormente il LEGAME, il LINK tra le RISORSE. .)
E’ tutto tranne che semplice, ma una gestione evoluta dell’Attenzion Data, a mio avviso, creera’ lo stesso sconvolgimento che ha avuto l’arrivo della piattaforma blog con il meccanismo di feedback del trackback…
Proviamo a dare un contributo alla discussione, anche per chiarirmi un po’ di idee che mi stanno girando in testa da un po’…
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