A quanto pare riesco a farmi un altro barcamp, prima di quello sui Venture Capitalist che accennavo giorni fa
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Abbiamo pensato di incentrare l’attenzione di wavecamp su temi cari ai partecipanti al festival come per esempio il diritto d’autore, creative commons, peer to peer, promozione on line e tutto quello che ruota attorno a questo mondo.
Interverranno musicisti, produttori, discografici, tecnici del diritto d’autore, esperti del we2.0, semplici curiosi
.

Sembra davvero un connubio interessante tra musica, relax, buona compagnia e buone discussioni e diritti e liberta’ digitali

[ Come non portarmi la magliettina delle Scienze Commons arrivata fresca fresca un paio di settimane fa, impossible….
Il tessuto e’ davvero notevole, ve la consiglio :) Oltre ke e’ per una buona causa…
]

Inizialmente pensavo di andare senza presentare nulla ed essere partecipante attivo, ma il caro amico Ivan che mi ha segnalato l’evento, ha chiesto il mio supporto per presentare un progetto davvero interessante…

A breve faro’ un post molto piu’ esplicativo al riguardo: diciamo che sto pensando ai risvolti sociali della cosa…
E mi faccio pure una cultura su temi che non avevo mai cosi’ approfondito…

Stay tuned :)

Una chiaccherata con Feba stavolta si riuscira’ a fare, spero!!

Per inciso, per chi ancora non lo avesse visto, consiglio caldamente la presentazione fatta al FemCamp ( che non ho visto, ma ho vissuto in Rete nei giorni successivi ) da Feba medesima e Elena:

-> Il celhopiùlunghismo del 2007, dallo spogliatoio a Technorati

Risate davvero sincere, grazie per averci donato questa perla!!
Aspetto con piacere e trepidazione la versione al femminile, non me la perdero’ per nulla al mondo…

ps - sembra che al momento siano spariti tutti gli iscritti nella pagina wiki del barcamp, erano una 60 abbondante, speriamo in un veloce restore… - ho messo a due versioni prima, dovrebbe andare credo

ps2 - Aggiungo anche in puro stile supporter, quanto sia utile contribuire all’iniziativa CreativeCommons…

E tutto questo anche se il carismatico Lessig sembra voglia cambiare, pur senza lasciare il progetto…
Verso un tema molto piu’ coinvolgente e maturo

Una scelta davvero coraggiosa, di un grande uomo dei nostri tempi…

Ma questa sara’ una riflessione di un altro post…

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Un piccolo interessante risultato, per una volta, siamo tra i primi…
-> Semapedia Stats

It turns out that about 9% of all of our hits come from Indonesia as well. A whopping 10% is mobile wifi access. The 3 Top Operators are t-mobile USA (tendency rising), Telecom Italia and O2 Germany.

Di cosa si sta parlando? Ma dei Semacode, of course!!

Si chiama Semacode e, come lo definisce l’inventore Simon Woodside, è “semplicemente un URL trasformato in codice a barre”.
Semacode è un software distribuito secondo la licenza Public Domain sviluppato per trasformare gli indirizzi web in particolari codici bidimensionali con speciali caratteri a prova d’errore, che possono essere letti e decodificati dai telefonini con la fotocamera(cameraphone e smartphone).

Da Levysoft ….

E’ un po’ di tempo che mi ero accorto che Telecom li usa, ma mi era venuto un dubbio… ( _eppure i semacode si vedono sulle buste _)
Non si trovano riferimenti su questa cosa.

Anche Massimo Russo l’aveva accennato, in effetti…
E l’utilizzo che accenna in questo post, non e’ assolutamente male…
-> Semacode, ovvero codici a barre - Toshiba li userà per informare

Dal mese prossimo i cittadini nipponici potranno utilizzare il loro telefonino per avere la misura della qualità di un qualsiasi bene siano in procinto di acquistare.

Peccato che sembra useranno una diversa tecnologia, quando un’altra e’ gia’ sperimentata e diffusa…
Mah..
Per fortuna in Italia sembra che non sia solo Telecom ad usarla…
-> Cefriel sperimenta i semacode

Alcune tecnologie semplici e immediate, pensate per certi scopi, poi vedono delle applicazioni molto diverse…
Semacode, pensato per essere un facilitatore tra reale e virtuale, adesso viene usato pure in Second Life…
-> E-learning in Second Life

I casi della vita… :)
E giusto per chiarirci: questo utilizzo di SL e’ uno dei pochi che io rintengo davvero utile, gli altri mi lasciano molto perplesso…

Ma Sloodle, mi pare davvero interessante…

Sloodle è proprio una di queste ed è esemplare sotto diversi aspetti: si tratta di un mashup di Second Life e del software di learning management Moodle.

E le possibilita’ di tutto questo, verso dove ci portano?

Continua a leggere

-> USA, aumentano le email che si pagano

La posta elettronica a pagamento, avvertivano già lo scorso anno i firmatari della petizione DearAOL, rischia di determinare anche per le email un problema di net neutrality: solo coloro che possono pagare si assicurano l’accesso al canale privilegiato, mentre coloro che non possono restano imbrigliati nei filtri antispam.
A creare questo sistema di posta elettronica a doppia corsia sono i fornitori di servizi: gioca a loro favore inasprire i sistemi antispam, capaci di cestinare anche la corrispondenza non-indesiderata, rendendo di fatto indispensabile la certificazione della posta, per la quale gli stessi fornitori di servizi vengono retribuiti.

Non discuto dell’utilita’ di tale servizio per le aziende, ma voglio puntare l’attenzione su…
Net Neutrality…

Non credo sia un caso che Internet, il Web, l’ipertesto non siano nati dentro e grazie alle aziende…
Servono ideali e visioni piu’ grandi, e serve piu’ energia intellettuale che, pur essendo grandi quanto volete, nemmeno le corporation possiedono…
**
Forse non c’entra il fatto che il povero operatore abbia sempre piu’ costi di gestione, per l’annosa questione della responsabilita’ del contenuto dei propri server…**
Deve pur inventarsi qualcosa per far pagare un servizio free, nato nel valore aggiunto della Rete,no?

Mah…
Sono perplesso…

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento