Colgo l’occasione per ribadire un giusto concetto, ripreso da Mantellini:
-> YOUTUBE 1.0

L’idea di Lawrence Lessig sul Web 2.0 e’ semplice e condivisibile. Sono web 2.0 i siti che consentono agli utenti non solo di produrre i contenuti ma anche di gestirli liberamente.
Quindi Flickr lo e’ mentre YouTube no.

Ridare e mantenere il potere sui dati che si creano, e che sono nostri.
Su Flickr siamo noi a scegliere la licenza sui nostri contenuti: e lo stile e’ quello giusto.

Proprio oggi invece, su Punto Informatico, si parla di YouTube:
-> YouTube vara le prime censure di massa
Non mi pare proprio un’apertura al remix e alla creativita’…

Delocalizzare e rendere l’informazione e il contenuto piu’ vicini all’utente che al distributore.

Questa e’ la direzione del Semantic Web: una strada lunga e tortuosa, ma che si sta avvicinando pian piano.

Dove vale la pena di investire, vista la natura piu’ win-win dello scambio, un gioco sostenibile delle parti

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Sto facendo un po’ di prove su un tool da poco rilasciato open, che mi sta sorprendendo molto…
-> Aduna Autofocus

In realta’ sto cercando di capirne le potenzialita’, e nella versione server la caratteristica innovativa:
i metadata poi creati sono in **RDF, all’interno di Sesame..
**
Cosa significa: significa che sono in un formato aperto, espandibile, e sotto il nostro controllo.
Oltre che, volendo, poter poi visionare i dati RDF con un front-end ad hoc personalizzato.

Non mi pare poco.

E questa e’ la direzione, spiegata molto bene e con ampia veduta d’insieme:
-> Aperture to the Semantic Desktop

Altre info qui:
-> An ontology-based system for interactive exploration of information sources

work in progress

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[ crosspost su VoIT ]

[ Un percorso iniziato qc post fa ( questo e quest’altro ) ]

Facciamo un piccolo sunto della situazione; chi mi pare degno di nota, per iniziare:

La SMAU e’ sempre stata la fiera dell’ICT italiana: le novita’ e le innovazioni sia per il consumer che per il business passavano di la’…

E’ strano vedere le pubblicita’ di quest’anno in merito: scordatevi il passato

E’ proprio vero: in tutti i sensi pero’… Continua a leggere

Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento