Avrei un problema, che penso sia comune a chi cerca di seguire le innovazioni tecnologiche e poi cerca di portarle nella vita reale, di tutti i giorni…

Mi stavo chiedendo come spiegare in due parole, usando case studies e immagini pratiche il possibile vantaggio di usare intensamente RSS all’interno di un’azienda: sia a livello di marketing sia a livello di portale aziendale

Con due vincoli: minor dispendio di energie, e minor impatto sull’utente, sia esso interno all’azienda, sia esso un patner esterno…

Se qualcuno usa RSS in azienda con successo mi piacerebbe saperlo, magari potremmo fare un piccolo case studies summary…

Oltre ovviamente a gestire le news da siti informativi esterni: in alcuni contesti non viene considerato utile…

E magari anche nell’uso di blogs aziendali [ i corporate blogs ], anche nelle intranet…

Mi rendo conto che il vero scoglio sono i cambiamenti interni, sia a livello di abitudini, sia a livello di comprensione dei vantaggi…

AGGIORNAMENTO: ho trovato un PPT interessante della BEA con ottimi spunti al riguardo.. da rendere piu’ chiari ma e’ gia’ qualcosa…

Oltre che il sito delle Intranet in Italia:
-> IntranetFiles.it

work in progress

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In questi giorni stavo riflettendo anche per lavoro a quanto la metafora dei menu a tendina mostri i propri limiti e la sua usabilita’ sia arrivata ormai agli sgoccioli…

Questo vale anche per FG, a quanto pare…

Accenna in un suo post al concetto nuovo quanto rischioso delle Command Tabs che Office dovrebbe introdurre…

Lo scopo e’ far tornare l’utente a vedere le funzionalita’ del programma, le attivita’, quello che vuole fare e non ricordarsi i passi strumentali per arrivare ad un dato risultato.

Un concetto non nuovo: anche nel “Computer invisibile“ se ne parla…

Il problema e’ rompere delle metodologie acquisite, e capire i reali vantaggi nell’applicare questo nuovo modo di usare e progettare le GUI dei programmi.

Ma sono convinto che sia un passo importante verso la trasparenza della tecnologia.

Tornare a pensare cosa vogliamo fare, senza troppo preoccuparci del come farlo…

Un altro spunto interessante su questi e altri temi, l’ho trovato in questo ottimo sito:
-> SAP Design Guild – Usability, User Interface Design&Visual Design

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Ci sono cose interessanti…

Il senso critico a volte non e’ compreso da tutti, a quanto pare…
-> Gigi Moncalvo, il giustiziere della rete querela i blog

Ma i nuovi media e la Rete offrono almeno modi per farsi sentire, in vari contesti, visto che i vecchi media alcune volte si stanno auto-distruggendosi:
-> L’HA DETTO IL TG

Tutto perche’ a nessuno conviene la Rete usata con la testa sulle spalle, perche’ incrina quei rapporti di potere e di controllo che la classe dirigente ha sul singolo individuo…

E si parla dalla politica, al semplice acquisto di un bene…
-> Customer Revenge
-> Discarica Italia

Consiglio la visione del link sul famoso filmato del kapo’ al Parlamento Europeo: al di la’ della propria posizione politica, credo che sia umiliante pensare che abbiamo un comico come capo del Governo…

Il fatto in se’ sarebbe divertente: e’ che non capisce quando e’ in grado di scherzare, e forse la persona in questione non e’ abituato ad avere critiche…
Ma, diavolo, in quel momento parlava in nome degli italiani o sbaglio?

Rimane il concetto che come italiani, abbiamo bisogno di un nuovo media, come Google Video, per riappropriarci del nostro diritto di conoscere i fatti
Del nostro diritto di essere considerati abbastanza intelligenti da poter considerare un fatto nella giusta inquadratura, senza visioni prettamente politiche…Sapendolo interpretare come persone adulte…

Rimane il fatto che quel filmato visto nella sua interezza crea imbarrazzo anche ai politici che erano al suo fianco e che non hanno fiatato…

Rimane il fatto di non accettare critiche… di non ammettere di aver sbagliato..
Cos’e’ l’uomo se non sbaglia?

Senza che in Italia nessuna televisione abbia trasmesso un fatto che tutti hanno il diritto di aver visto…

Questo e’ il farsi media, questo grazie anche ad aver compreso la tecnologia…

Ma e’ scomodo: lo ammetto…

E allora ecco cosa si fa in Italia:
-> Il web autarchico

Su questa scia e’ interessante notare un appello alla coerenza sull’adozione di un modello aperto anche per i filmati degli spettacoli di Beppe Grillo: la coerenza in questi contesti non e’ facile da mantenere e i nuovi media mettono in crisi le nostre sicurezze…
-> Lettera aperta a Beppe Grillo

le considerazioni a margine magari un’altra volta, intanto occorre riflettere…

E per chiudere ecco cosa succede quando si ha una classe dirigente tutta intenta a destabilizzare un paese, sia essa di destra che di sinistra purtroppo…
-> La schiena spezzata di un giornalista precario
-> Quando vince l’autocensura

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento