Ci sono due notizie tratte da Punto-Informatico di oggi che fanno pensare a quanto possa essere facile ridurre le nostre liberta’ individuali e ridurre il progresso in nome di chissa’ quali scuse…
La prima e’ legata a come proteggersi ulteriormente nei confronti del terrorismo:

-> Non saranno leggi speciali, però…

In pratica sembra che ci siano fondati motivi per aspettarsi dal ministro Pisanu nuove proposte per aumentare la data redention in chiave anti-terrorismo…
Le proposte in questo caso sono due:

La prima riguarda appunto la** data retention**, ossia la conservazione dei dati: il pacchetto prevede che, come i dati del traffico telefonico vengono oggi conservati per un periodo di quattro anni,** a questo limite sia estesa anche la registrazione e conservazione delle informazioni sul traffico internet.**
Una estensione di cui viene percepita la pesantezza sulle libertà democratiche, tanto che la si vuole introdurre “soltanto” per i prossimi due anni.
Ma questo è un termine decisamente ottimistico se davvero è una misura necessaria alla lotta al terrorismo, una “guerra” che, secondo gli alleati di Washington, non potrà durare meno di 10 o 15 anni.
Basti qui ricordare che secondo i garanti europei per la privacy la data retention altro non è che una forma di intercettazione. Pensare che possa essere estesa a tutti gli utenti senza che questo rappresenti qualcosa di speciale è decisamente naif.

Oltre al problema tecnico che farebbero lievitare costi di gestione e che in qualche modalita’ dovremmo poi pagare noi, c’e’ la ciliegina: essere di fatto intercettati senza autorizzazione di un giudice e dover pagare per queste misure che servono a tutelarci… un po’ troppo,no?

La seconda è invece l’attribuzione obbligatoria di una intestazione ad ogni scheda di telefonia mobile: l’idea è che ad ogni telefonata da un qualsiasi numero mobile corrisponda sempre un nome e un cognome ben determinati.
In un’epoca in cui vanno scomparendo i confini tra Internet wireless e wired, tra telefonia mobile e VoIP, tra la stessa telefonia fissa ed Internet, c’è da chiedersi quale terrorista che non voglia essere catturato utilizzerà una di quelle schede.
Lo faranno invece tutti gli italiani, in modo indiscriminato e completamente, cedendo così ai database delle forze dell’ordine non solo i propri dati personali ma anche tutti i numeri chiamati, dunque la propria rete di relazioni, in pratica mostreranno le pudenda allo Stato in nome di una presunta sicurezza.

Ora questa poi fa quasi ridere se fosse una burla, ma purtroppo e’ vera…

L’Italia d’altronde vuole sempre farsi riconoscere,no?

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Del podcasting ho gia’ parlato, ma ad esempio non ho detto un uso molto carino che mi e’ venuto in mente proprio ora:

Pensiamo al Parlamento e a quanti interventi sono registrati e sono tenuti quotidianamente:
la tecnologia e il Web in generale potrebbe e dovrebbe esserci d’aiuto per tenerci informati e controllori ( perche’ no ) di quello che accade nella politica italiana..

Quindi perche’ non rendere disponibili gli interventi principali tramite un feed RSS e files MP3 degli interventi stessi? [ podcasting ]
Chi volesse potrebbe ascoltarsi quello che vuole mentre guida o mentre e’ in treno o quando gli capita… non male,no?

Tornando a noi, volevo puntare l’attenzione su una cosa che ha fatto discutere parecchio in questi giorni: il supporto al podcasting di ITunes e di Apple e il come questo interagisce con RSS…

Sembra che a quanto pare quelli della Apple non abbiano compreso appieno il siginficato e il funzionamento di RSS, sperando che non l’abbiano fatto di proposito, vediamo perche’…

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Stavo pensando di fare un CSS dedicato ai lettori che vogliono accedere al blog tramite PDA o palmari o cellulari abilitati

E quindi data la limitatezza della visuale rendere leggibile il tutto alleggerendo la grafica e lasciando solo le cose importanti…

E mi e’ venuto in mente il feed RDF… cosa c’e’ di piu’ importante delle info in esso contenute per leggere i contenuti del blog? [ forse e’ una banalita’…ma non si sa mai… ]

In pratica adesso se un sito ha un feed RSS e il lettore usa un lettore di feeds per il proprio dispositivo, come per incanto progettare un sito leggibile anche per questi dispositivi diviene superfluo..

Se vogliamo e’ la rivincita’ del testo rispetto alla multimedialita’ del Web di qualche tempo fa rappresentato da Flash e poco altro…
E’ chiaro che in alcuni casi questo va bene, ma in generale e’ molto limitante rispetto all’informazione…

E’ ovvio che questo vale solo in alcuni casi e per alcune tipologie di siti, ma e’ un uso di RSS molto importante: se volete e’ un effetto collaterale…

Anche perche’ in effetti RSS e’ proprio questo: e’ il cavallo di Troia del Web2.0: cioe’ di quel Web di dati che potranno essere gestiti e letti comodamente come vogliamo e non solo vincolati ai siti Web stessi…

Questa e’ la vera rivoluzione: il Web pian piano in alcuni casi diverra’ trasparente rispetto ai nostri usi…e i siti intesi come oggi perderanno importanza…
Un dramma per la generazione dei pubblicitari sul Web, che dovranno inventarsi qualcosa di nuovo.. come la pubblicita’ via RSS che per ora pero’ e’ molto mal vista…

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento