Con l’avvento di RSS non so se vi siete accorti ma in pratica abbiamo avuto un assaggio di quello che possiamo fare con un Web di dati….

La capacita’ di vedere i dati ( in questo caso i post o gli articoli del canale che abbiamo sottoscritto ) da un unico programma ( il nostro lettore RSS ) e quindi di aggregarli insieme e’ un nuovo modo di leggere ed interagire con il Web e con i siti…

E’ chiaro che la cosa ancora e’ agli inizi e si puo’ fare molto meglio di cosi, ma abbiamo passato la boa…ma non tutti se ne sono accorti

Aggregazione e’ la parola chiave…
una volta che tutti i nostri dati in tutti i contesti saranno XML e RDF based potremmo fare cose pazzesche: il problema e’ che non tutti ritengono valida e fattibile questa cosa e per questo nascono dialetti XML per fare cose che andrebbero fatte con RDF…

La lotta in questo caso e’ sull’usabilita’ e sulla facilita’ d’uso e di creazione di tools adatti allo scopo…

Sottoscrizione ai commenti di un post interessante

Comunque volevo segnalare a quanti non se ne sono resi conto la capacita’ di sottoscrivere i feed dei commenti singoli ad un post oltre che ai feed generali del sito…
In parole povere questo cosa significa: Wordpress da ( credo dalla 1.0 ) supporta per ogni post il feed RSS2 dei commenti

Posso avere un post dove si crea una discussione che mi interessa e voglio tenerla d’occhio: bene, basta sottoscrivere il feed RSS relativo a quel post…
Cioe’ nel nostro caso dove c’e’ questa frase:

IMPORTANTE: per seguire i commenti attraverso un comodo feed, ecco qui il feed RSS 2.0.

Infatti adesso nei post l’ho reso maggiormente visibile…

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Premessa : questo e’ un crosspost di voIT

Oggi in tema di brevetti abbiamo due grossi articoli a proposito:

  • la risposta del nostro CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), che contiene spunti interessanti;non ultimi quelli secondo cui Confindustria non ha parlato per conto delle PMI,ma solo delle grandi imprese…
  • un nuovo articolo su Punto-Informatico che si concentra nei punti oscuri della direttiva ( cos’e’ il software, algoritmi ) ma che presenta anche in piccoli punti la cronistoria dei fatti negli ultimi anni

A mio avviso sono da leggere entrambi, e in particolare nel secondo traspare quel sentimento di rabbia e impotenza che si ha di fronte a palesi lesioni delle nostre liberta’ e del buon senso… Prendo solo un brano tra tanti:

[…] significa che il titolare di un brevetto può impedire qualunque software che utilizzi gli stessi codici fonte o oggetto, cosa che non può sempre impedire col diritto d’autore.
Considerando che il brevetto dura venti anni, chi ha le risorse per sviluppare un’adeguata politica brevettale può esercitare, di fatto, un dominio, oltre che un monopolio sul mercato anche se la commissione sostiene che “poiché i brevetti tutelano l’interesse della società non devono essere utilizzati in modo da ostacolare la concorrenza” (nota 7): ingenuità o malafede?

Tutto questo groviglio di malcelate intenzioni non ha incantato il mondo dell’open source che sviluppò un’intensa opposizione in tutta Europa e raccolse oltre 200.000 firme convincendo moltissimi deputati europei a valutare criticamente quella proposta di direttiva.
A questa protesta si è affiancato un documento severamente critico del Comitato Economico e Sociale Europeo e, altrettanto critici i pareri delle commissioni per la cultura e per l’industria e il commercio che avanzarono una serie d’emendamenti. Il testo arriva cosi al Parlamento Europeo nel settembre del 2003; questo capovolge l’impostazione originaria della direttiva e licenza in prima lettura una direttiva molto diversa che recepisce molte delle critiche sollevate.

La sconfitta dei fautori del brevetto del software è evidente e pesante ma non demordono e, appigliandosi ai formalismi burocratici, promuovono azioni autenticamente antidemocratiche.
Nel Maggio del 2004 il Consiglio dei ministri, su proposta del commissario Bolkenstein, approva una direttiva che stravolge quella approvata dal parlamento. Il 17 febbraio del 2005 la conferenza dei capigruppo del Parlamento Europeo approva all’unanimità la richiesta della Commissione giuridica di azzerare la direttiva e di ripresentare un altro testo.
Ma il Consiglio dei ministri del 18 Maggio ignora pervicacemente questo pronunciamento e decide d’inviare al Parlamento Europeo per la seconda e definitiva lettura un testo che, dopo ben quattro rimaneggiamenti, è peggiore di quello del 2002

E non perdetevi la terza pagina, dove si discute del cuore della direttiva:

-> L’indignazione e le polemiche

Riferimenti:

-> CNA e brevetti software
-> Brevetti? Una direttiva da buttare…

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Per chi non lo sa Ubuntu e’ attualmente una delle distro linux piu’ famose e con un tasso di crescita pazzesco ( essendo uscita a sett 2004 per intenderci ).
Inciso : al link di Ubuntu nella Wikipedia inglese c’e’ una descrizione particolareggiata, anche ironica se volete ( per la questione degli sfondi del desktop e ubuntu-calendar per chi e’ curioso… )..

E’ la distro che uso quotidianamente da settembre e non mi ha mai dato particolari problemi…

Per non parlare del fatto che anche HP ha intenzione di supportare tale distro e di rendere compatibili al 100% alcuni suoi modelli di portatili…

senza pero’ per ora pre-installare la distro, ma solo offrendo la scelta iniziale…
un gran bel passo avanti in ogni caso…

Ubuntu per utenti Windows?

Quale occasione migliore per far usare Linux anche a utenti Win del tutto inconsapevoli?
Ovviamente senza innestare guerre di religione o lasciandoli solo con Linux, ma creando un sistema dual-boot del tutto amichevole…

A tale scopo a mio avviso il target primario sarebbe quello di far usare Ubuntu quando questi utenti devono navigare in Internet e scaricare la posta… per le altre cose possono ancora usare Win se vogliono MA SCOLLEGATI DALLA RETE, per carita’…
Sarebbe gia’ un gran bel passo avanti,no?

Ci sono degli ostacoli non proprio semplicissimi da valutare pero’…

  • presenza univoca di un winmodem, inferno per Linux…
  • mancanza di collegamento ADSL

Diciamo subito che il secondo problema e’ risolvibile creando un archivio aggiornato su cd o dvd con tutti i .deb che si ritengono necessari a completare per un uso casalingo un sistema Ubuntu

Ma al primo problema non e’ facile dire cosa fare… oltre a sperare che sia un winmodem dotato di quei pochi chipset che riescono lo stesso ad essere usati sotto Linux ( con qualche pena on piu’ pero’… )

Ne parlano anche Fullo.net,
e Un Passo al giorno

E giusto per la cronaca ecco una comparazione solo “visuale”, cioe’ a screenshots di tre os ( winXP, Ubuntu e Suse )…

-> Windows vs Linux: a modern desktop comparison

Riferimenti:

-> Ubuntu
-> The Future of Linux on Laptops

-> Ubuntu Italia
-> How to Dual Boot Win XP and Linux [eng]

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento