Segnali
Faccio un veloce riepilogo di alcuni spunti, senza approfondimenti come mio solito: credo che l’impatto generale delle news qui riassunte sia in grado di comunicare abbastanza senza troppi giri di parole.
Parto da questo post, direi incisivo:
-> Big Week for the Semantic Web
Ne riprendo una parte:
I wish I had more time to write a real blog on this, and I know most of these have already been announced in various longer blogs by others - but in case you’ve missed it, the past week or so has seen** some real indicators of Semantic Web growth**. Obviously it is good that Microsoft is hosting a Palo Alto Semantic Web meetup (Call for presenter epic paws meetup) and the Semantic Search announcement by Google can’t hurt (cf. “its all semantics says google“ ), but here’s some other “we’re getting real” announcements that have come out recently:
Obama, Microsoft, O’Reilly ( l’editore che ha lanciato tra l’altro la sigla del Web2.0 sfruttandone appieno l’hype ).
Ci aggiungo che Dreamweaver ha già messo a disposizione un plugin per l’editing nativo di RDFa da qualche settimana, come ha già segnalato anche Pasquale, e ci siamo, si puo’ contare pure Adobe, che già usa RDF via l’XMP, l’ Extensible Metadata Platform.
Aggiungo che pochi se ne sono accorti, ma il caro Semantic Mediawiki, che non ho ancora avuto modo di provare a fondo, è stato oggetto di due cosuccie interessanti negli ultimi mesi:
- Semantic MediaWiki at CeBit 2009* Microsoft e il Semantic Mediawiki - dopo una partnership datata ottobre 2008, ecco i primi frutti delle tecnologie semantiche integrate a Sharepoint
Spiegazioni utili a corredo della vision del Semantic Web, come fattore abilitante la Internet of Things.
Via Tell Me Again, What was The Semantic Web?, dove si segnala pure il Web of Data che accenna Kevin Kelly.
Cosa racconta tutto questo? Per conto mio, posso dire che li interpreto come segnali…
Segnali ormai talmente vasti che l’unica cosa da fare è quella di mettere il naso sempre più a fondo in queste tecnologie. E forse non solo tecnologie, ma visioni del mondo, visioni del Web in quanto Web, in quanto elemento davvero nuovo del panorama del progresso umano, e non solo un media altro.
Fatto da tecnologie e paradigmi altri, che necessitano di tempo per essere compresi fino in fondo.
Tecnologie oggi considerate fondamentali per il proprio vantaggio competitivo, e forse assai poco sbandierate, ma ben presenti nel quadro internazionale, come emerge anche dal sito della Oracle:
- Semantic Technologies Center Dalla cui pagina consiglio caldamente la lettura di questo Business Case, chiaro e lucido:
-> A Semantic Web Business Case, Jeff Pollack, Oracle — At the end of this short paper, the reader should understand the overall superiority of Semantic Web technologies and be able to describe why it is very likely that they will be embedded in the fabric of nearly all data-intensive software within several years. (PDF 156KB)
Il Semantic Web ormai è già qui: il fatto che gli standard siano sempre più presi sul serio, e che ci si concentri sulla struttura delle pagine, e sui metadati ad esse associate, è il primo passo. I metadati ci sono, basta usarli bene, ed usarli in modo sempre più coerente con i principi del Web.
C’è chi è più avanti, chi è più indietro: ma l’arrivo di questa vision per la massa e per gli utenti comuni, e per la comunità degli sviluppatori, è ormai giunto. L’impressione è che per qualcuno si stia parlando di fusione fredda, e pur usando parte di queste tecnologie, non si voglia ammetterlo. Lederebbe alla propria immagine.
Adesso tocca capire come l’approccio verso il Web detto Web2.0 possa contribuire al Social Semantic Web.
Cito da Captsolo:
Web 2.0 (aka. social web) applications such as Wikipedia, LinkedIn and FaceBook, are well-known for fast-growing online data production via their network effects. Meanwhile, emerging Web 3.0 applications, driven by semantic web technologies such as RDF, OWL and SPARQL, offer powerful data organization, combination, and query capabilities.
The social web and the semantic web complement each other in the way they approach content generation and organization. Social web applications are fairly unsophisticated at preserving the semantics in user-submitted content, typically limiting themselves user tagging and basic metadata. Because of this, they have only limited ways for consumers to find, customize, filter and reuse data.
Semantic web applications, on the other hand, feature sophisticated logic-backed data handling technologies, but lack the kind of scalable authoring and incentive systems found in successful social web applications. As a result, semantic web applications are typically of limited scope and impact. We envision a new generation of applications that combine the strengths of these two approaches: the data flexibility and portability of that is characteristic of the semantic web, and the scalability and authorship advantages of the social web.
La killer application prossima ventura siamo noi, e il nostro ricombinamento creativo decentralizzato dei dati, non più dipendente da come i siti possano metterli a disposizione tramite le API, ma partendo dai dati stessi.
E la cosa sta partendo proprio dai CMS open, tipo Wordpress e Drupal, prima che da quelli proprietari, proprio per la natura stessa delle comunità che ci stanno dietro:
Via RDFa and Drupal: